Il 27 aprile comincia il viaggio de L’immaginifica storia di Espérer, la fiaba cantata che partirà da Lampedusa con la Conerenza stampa e attraverserà tutta l’Italia, passando per città, paesi, mari, tra sud e nord Italia, fino ad arrivare a Bardonecchia.
Un diario che racconta una moltitudine di storie di migrazioni, emigrazioni e spostamenti, e raccogliendo testimonianze, immagini, canzoni e suoni riporterà la drammaticità del dover lasciare il proprio paese.
“L’immaginifica storia di Espérer” è una favola che trasforma il dramma dei migranti nell’utopia di un’isola senza confini, un’isola di cui tutte e tutti siamo invitati ad abitare.
“Questa fiaba non esiste,
come non esistono paesi,
personaggi, cose o azioni che sto per raccontare.
Anche perché se esistessero veramente,
sarebbe un brutto mondo in cui vivere”
Antonio Damasco
L’isola che c’è
Espérer ha una anagrafe, su cui potremmo trovare i nomi di milioni di uomini e donne partite dall’Italia verso il Belgio, la Francia, la Germania, ma anche Argentina, Stati Uniti e molti altri. Ancora oggi mentre scriviamo sono migliaia coloro che cercano l’isola fuori da questo paese, solo negli ultimi dieci anni oltre
82.000 persone, giovani per lo più, si sono messi in movimento. Mentre altri uomini, donne e bambini cercano di raggiungere l’Europa attraverso il mediterraneo e la rotta balcanica, con lo stesso disperato bisogno, spesso respinti da un’Europa che sembra non avere ancora compreso in questi ultimi trent’anni come gestire flussi, risorse e possibilità, ma soprattutto le storie di coloro che stanno arrivando. In questo clima alcune tappe passeranno proprio in prossimità di centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, grazie al progetto TEMPO AL TEMPO, sostenuto da impresa sociale “Con i bambini" nell’ ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa e minorile, con la regia della Cooperativa Frassati. Ma Espérer parla ai giovani perché giovani sono gli abitanti dell’isola che c’è! Saranno le scuole del progetto PFP, del Consorzio Sale della Terra e sempre insieme a Con i Bambini ad accogliere un teatro che racconta, che canta la migrazione senza diventare reportage, la fiaba come metafora senza tempo.
Un certificato di esistenza
Ognuno potrà iscriversi all’anagrafe dell’isola di Espérer e richiedere il proprio “Certificato di esistenza”, uno speciale documento che sarà offerto a chi vorrà raggiungere l'isola itinerante e che sarà vidimato nei teatri dove vivrà la fiaba di Sollucchero e Rien ne va plus. Il certificato prende spunto da un fatto storico che pochi conoscono e che ha come protagonista uno scienziato ed esploratore norvegese, Fridtjof Nansen, che 1922 ricevette il Premio Nobel per la pace dopo aver inventato il Passaporto Nansen, un originale documento di viaggio che permise ad apolidi e profughi delle guerre di fuggire ai genocidi e dai totalitarismi. Ne beneficiarono 450.000 persone e tra queste alcuni degli artisti che hanno illuminato il secolo scorso: Chagall, Stravinskij e Nabokov, da questo passaporto venne redatto il documento di viaggio descritto dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati.
Compila il tuo certificato di esistenza: diventa abitante dell’Isola di Espérer.