“Le cose folli a volte incantano”
25-27 ottobre 2018

L’iniziativa s'inserisce all’interno del progetto di attivazione di comunità: “Un Teatro per una Comunità” ideato e realizzato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare con il sostegno del Polo del ‘900, che si sviluppa in una serie di residenze leggere che avranno come epicentro il Polo del ‘900 e il Borgo dei narratori.

Locandina Basaglia 2018

Cosa sono le residenze leggere?

Le “Residenze leggere” sono uno strumento che la Rete utilizza, all'interno di una comunità di prossimità, per avviare un programma culturale partecipato. Questo è reso possibile dal dialogo continuo con tutte le istituzioni pubbliche e private (scuole, associazioni, archivi, biblioteche e attività produttive), ma soprattutto con una parte di cittadini attivi che copartecipano allo sviluppo delle attività e del coinvolgimento del pubblico.

Chiunque desidera agire come cittadino attivo per uscire dalla condizione di pubblico passivo, viene invitato a proporre temi di discussione partecipando alle riunioni che si tengono tutti i lunedì dalle ore 19 alle ore 20 presso la sala voltoni del Polo del ‘900 (via del Carmine 14).

Una volta sviluppati i temi, scelte le proposte e individuati gli esperti e gli artisti da coinvolgere, questi ultimi vengono invitati a soggiornare, per un periodo che va da alcuni giorni ad una settimana, all’interno del Borgo dei narratori - Polo del ‘900 affinché possano dialogare dinamicamente con il territorio e con la comunità di riferimento.

Per la fine di ottobre si è scelto di dare voce a storie provenienti dagli ex manicomi torinesi, ricordando il quarantennale della legge Basaglia.

Il 13 maggio 1978, venne approvata la Legge Basaglia. Fu un passaggio epocale per il Paese: lo fu nelle vite di tante persone oltre che nell’immaginario degli italiani. Il professor Basaglia, infatti, impegnandosi nel compito di riformare l’assistenza psichiatrica ospedaliera, mise fine all’esistenza dei manicomi con il loro carico di storie e di dolore, di vite spezzate e famiglie lacerate. Vite umane prima rinchiuse poterono tornare a guardare il cielo, finalmente trattate come persone, assistite da un sistema sanitario nazionale senza il vincolo della costrizione.

A quarant’anni dall’approvazione della Legge Basaglia sono molte le testimonianze che narrano le condizioni di detenzione nei manicomi italiani. La città di Torino è stata protagonista di quegli anni tra sofferenza, lotte e occupazioni.

A quarant’anni dalla chiusura dei manicomi, queste vicende vanno oggi raccontate con cura, riflettendo sulla capacità del nostro paese di affrontare le nuove sfide della psichiatria e di concedere la giusta attenzione alle esigenze di chi oggi affronta le fatiche che una malattia mentale può comportare.

Per affrontare al meglio il tema, anche grazie al sistema di residenze leggere creato in collaborazione con il Convitto Nazionale Umberto I, avremo il piacere di ospitare nel Borgo dei narratori Vanessa Roghi, storica e documentarista per RaiTre, Alberto Gaino, giornalista piemontese e autore de “Il manicomio dei bambini. Storie di istituzionalizzazione” e Andrea Bosca interprete del ruolo di Gigio nel film “Si può fare.”

 

Chi è stato Franco Basaglia, padre di una legge rivoluzionaria

Franco Basaglia fu lo psichiatra e neurologo italiano a cui si deve la fondazione della concezione moderna della salute mentale.

Completò la sua formazione in un periodo in cui il modello dominante di gestione dei disturbi mentali era di tipo repressivo e di stampo, quasi, carcerario.

I “matti” venivano rinchiusi in  manicomi, molto simili a prigioni, in cui vessazioni e violenze erano all’ordine del giorno. Le persone con disturbi psichiatrici venivano confinate al di fuori della comunità, nascosti e sedati, e la loro condizione veniva considerata un vero e proprio scandalo sociale, da occultare sistematicamente.

A Basaglia si deve la rivoluzione culturale che modificò radicalmente questa concezione e che ebbe il suo culmine il 13 maggio 1978, con l’approvazione della legge che porta il suo nome.

Basaglia era un neuropsichiatra che concentrava, forse per la prima volta, la sua attenzione scientifica sul malato più che sulla malattia. In aperto contrasto con la comunità scientifica del suo tempo, venne aspramente criticato dai suoi colleghi, fino ad essere relegato a Gorizia, in un manicomio di frontiera. Fu proprio qui che riuscì a dimostrare come un altro tipo di assistenza fosse possibile: il manicomio perse la veste cupa, le porte vennero aperte, ai pazienti fu consentito di passeggiare liberamente, di impegnarsi in attività lavorative e ricrative. I bisogni degli internati diventarono, in una sorta di rivoluzione copernicana dell’istituzione, il fulcro centrale del lavoro di chi li assisteva.

Da questa prima sperimentazione si giunse ad un risultato storico: La legge Basaglia, prima al mondo nel suo genere, dispose la chiusura dei manicomi ed il rispetto dei diritti umani dei malati segnando la fine di un’epoca e facendo scuola nell’Europa intera.

Il lavoro cominciato da Basaglia non si può ancora definire concluso, le sfide da affrontare sono molte. La sua rivoluzione ha portato alla chiusura di un’istituzione che aveva ormai assunto fattezze inumane. La pazzia non è più considerata come un male da reprimere con metodi violenti, ma si è aperta la strada ad una diversa concezione di cura, che mette in primo piano l’uomo, i suoi bisogni, i suoi desideri e, soprattutto, i suoi diritti.

È innegabile, però che il percorso sia ancora lungo.

Persiste, inoltre, un problema di stampo culturale: la malattia mentale porta con sé, ancora oggi, un pesante stigma sociale difficilmente superabile.

È la paura dell’altro il vero nemico da sconfiggere.

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO

INCONTRI NELLE SCUOLE 

Nelle mattine di giovedì 25 e venerdì 26 ottobre  dialogo con Alberto Gaino, autore del saggio “Il manicomio dei bambini. Storie di istituzionalizzazione”.

PROIEZIONE

Venerdì 26 ottobre, ore 20.30Convitto Nazionale Umberto I (Via Bligny, 1 bis - Torino)
Proiezione del film “Si può fare” con la regia di Giulio Manfredonia, sarà presente l’attore Andrea Bosca.

In collaborazione con CSC-Archivio Nazionale Cinema d'Impresa.

Entrata libera fino esaurimento posti.

NARRAZIONI ITINERANTI

Sabato 27 ottobre. Narrazioni itineranti nel Borgo. 

ore 16.00 area giochi parco dell’Anagrafe (via Carlo Ignazio Giulio)

ore 16.30 Casa Bordino

ore 17.00 Laboratorio Zanzara

ore 17.30 Polo del ‘900

Sarà proposta la narrazione di racconti di uomini e donne un tempo reclusi nei vicini manicomi torinesi, prima dell’approvazione della Legge Basaglia. 

Prenotazione obbligatoria.

DIALOGO

Sabato 27 ottobre, ore 18.30 Sala Didattica del Polo del ‘900 (Via del Carmine, 14 – Torino) con Vanessa Roghi, storica e documentarista per RaiTre, Alberto Gaino, autore de “Il manicomio dei bambini. Storie di istituzionalizzazione”, e Carla Quaglino, codelegata della casa delle donne di Torino.

 

Eventi ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Per info e prenotazioni 388 3275068 o info@reteitalianaculturapopolare.org