Il Corteo storico di Signa (Fi)

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Il corteo storico di Signa

Il Corteo Storico di Signa, nella sua forma attuale, risale al 1971. Voluto da Primo Mannelli, che ricordiamo con affetto, e da tutte quelle persone che avevano (ed hanno) a cuore la storia, le tradizioni e la fede religiosa del nostro paese.

Nel '71 si pensò di rievocare la visita della Principessa di Toscana Violante Beatrice di Baviera, moglie di Ferdinando I de' Medici, e della Principessa Eleonora di Guastalla, vedova del Serenissimo Principe Francesco Mariale avvenuta nel 1720, in occasione delle Feste della Pentecoste. Le due nobildonne vennero a Signa per partecipare alla processione per la traslazione del corpo della Beata Giovanna e per venerarne le reliquie.
L'idea fu quindi quella di creare dei costumi fedeli a quelli dell'epoca e mettere in piedi una rappresentazione con principi, principesse e paggi e coinvolgere bambini e ragazzi del paese. 
 
Nel 1988 si pensò di modificare la rievocazione e di ispirarsi invece alla processione avvenuta nel 1385 in occasione della traslazione del Suo corpo. Vennero creati nuovi costumi e vennero coinvolti anche gli adulti. La nuova idea ebbe un grande successo: oggi alle sfilate del Corteo Storico partecipano intere famiglie.
Il Corteo Storico è realizzato grazie al lavoro e all'impegno costante di molti signesi. Oggi è una manifestazione di notevoli proporzioni che coinvolge circa 300 figuranti. In passato ci sono stata sfilate ridotte a cui hanno preso parte fra le 30 e le 100 persone.
I ricchi costumi sono tutti realizzati artigianalmente utilizzando materiali pregiati. Essi sono arricchiti da bigiotteria, armi e fregi dell'epoca  e sono il frutto di lunghe ricerche storiche e di precise ricostruzioni per le quali sono stati osservati dipinti, disegni ed affreschi della prima metà del XV secolo.
 

II duro lavoro del Corteo Storico

Il Corteo Storico, realizzato grazie al lavoro e all'impegno costante di molti signesi, oggi ha assunto notevoli proporzioni.

Ringraziamo, oltre queste persone che si prodigano per renderlo sempre più bello e vario realizzandone i costumi, sempre più ricchi, e le armi e gli accessori dell'epoca, anche i Tamburini, i Chiarinisti. gli Arcieri e gli Sbandieratori, che si preparano tutto l'anno con impegno e continuità e tutti i partecipanti alle sfilate.

Ringraziamo inoltre chiunque, in qualsiasi modo, ha contribuito, contribuisce e contribuirà ancora a fare del Corteo Storico una delle realtà cittadine più ammirate da tutti.

Ringraziamo, infine, la Venerabile Compagnia del SS.mo Sacramento e dello Spirito Santo, il Gruppo Archeologico Signese, la Pro Loco, il Comune di Signa, tutte le Autorità civili, religiose e militari, tutte le ditte, i negozi ed i cittadini che con il loro contributo rendono possibile sostenere tutti gli anni spese altrimenti insormontabili, le Banche locali, fra le quali ricordiamo particolarmente la Banca di Credito Cooperativo di Signa.

 

La festa della Beata Giovanna

La Festa della Beata Giovanna che si svolge ogni anno a Signa il Lunedì di Pasqua, rappresenta una delle occasioni più alte e sentite dalla popolazione di Signa.

E' questa forse la circostanza che maggiormente si presta ad un festoso incontro fra tutti gli abitanti di Signa, che da sempre trovano la loro unità nel nome della Beata Giovanna, uno dei personaggi più importanti della nostra storia locale.

La Beata Giovanna nacque, secondo alcune fonti documentarie, nel 1266 a Signa, dove si distinse nella preghiera e nella contemplazione. Da ogni parte della Toscana si svilupparono verso di Lei varie forme di venerazione popolare che, nella loro essenza, sono arrivate sino ad oggi.

II solenne Corteo che, con i suoi costumi del XV secolo, ricorda la processione in occasione della traslazione del Suo corpo, avvenuta nel 1385, è la forma con cui attualmente noi ricordiamo questa nostra grande concittadina, Corteo che è esso stesso parte integrante di una processione religiosa.

Le sue radici, quindi, affondano profondamente nella storia, nella fede religiosa e nella tradizione del nostro popolo di Signa.

 

Una tradizione secolare

Rievocazione storica e fede religiosa si coniugano insieme nelle manifestazioni del Lunedì dell'Angelo a Signa, dando vita ad una iniziativa di notevole interesse e spettacolarità.

A promuovere la manifestazione è la Venerabile Compagnia del Santissimo Sacramento e dello Spirito Santo, nata nel 1348 come Compagnia dei Bianchi.

La sua origine è antichissima; risale infatti al lontano 1385 la prima processione in onore della Beata, patrona della città, istituita nell'anno 1385 in occasione della traslazione della Sua salma.

La Festa della Beata Giovanna, che si svolge il Lunedì dell'Angelo a Signa, rievoca con un corteo storico composto da circa 300 figuranti in costumi del XV secolo, che sfilano per le strade di Signa, la prima processione in onore della Beata, perpetuando una tradizione plurisecolare, le cui caratteristiche sono andate mutando nel tempo, ma di cui è rimasta ancora forte la partecipazione popolare.

Esso non ha tuttavia perso la sua connotazione prettamente religiosa, pur avendo acquisito una sua precisa dimensione storica.

Nato nel 1971 (dopo una prima sfilata in costume nel 1946) come manifestazione solamente religiosa, esso ha progressivamente accresciuto la sua importanza, ingrandendosi ed arricchendosi di iniziative collaterali (come i l Palio degli Arcieri dei Popoli di Signa, durante l'Antica Fiera di Settembre, che stabilisce l'ordine di precedenza dei quattro Popoli nel Corteo) e si è trasformato in una manifestazione dall'accurata regia e dall'altrettanto curata sceneggiatura.

Il Corteo Storico è cresciuto insieme al paese ed è oramai diventato uno spettacolo di grande richiamo.

Il Corteo Storico si apre con i l Gonfalone, scortato dagli Alabardieri, seguiti dal Corpo dei Musici, con i suoi Tamburini ed i suoi Chiarinisti; seguono poi le 14 bandiere delle Arti Minori e le 7 bandiere delle Arti Maggiori (cioè le antiche Corporazioni del lavoro della Firenze rinascimentale).

Dietro seguono le Ancelle con i fiori e la lampada votiva, ognuna accompagnata da due Paggetti. Segue poi il Gonfalone del Corteo Storico, scortato da due Paggetti; dietro, seguono i quattro Popoli in cui era anticamente suddivisa Signa: Santa Maria in Castello, San Miniato, San Giovanni e San Lorenzo, ognuno dei quali è composto da due Paggi che portano lo scudo con l'insegna del Popolo, da un Alfiere con la bandiera del proprio Popolo, scortato dagli Arcieri, da una coppia di Nobili, da alcune coppie di Cavalieri con le Dame, dalle Damigelle, dalle Pastorelle (in ricordo dell'attività svolta dalla Beata a Signa e dintorni), ed in chiusura da un'Ancella che porta un orcio con l'olio per la lampada votiva, accompagnata da due Paggetti.

Dopo i quattro Popoli, viene il Palio, seguito dall'Araldo che reca il Proclama del Popolo, anch'egli accompagnato da due Paggetti con i cofanetti. Seguono le Damigelle del Corpo di Ballo Medievale e poi le Piccole Ancelle. Seguono poi gli Sbandieratori, e, infine, l'Ancella con la chiave della città.

Segue poi l'Antico Comune di Signa. Esso si apre con il Capitano del Popolo, scortato dagli Armati; seguono poi i Tamburini del Comune, poi viene il Gonfalone con le insegne del Comune, scortato da due Pennonieri; dietro seguono il Podestà, il Notaio ed il Camarlingo Generale. Dopo le autorità, segue una rappresentanza dei Nove del Consiglio Generale del Comune, e, in chiusura, la

scorta degli Armati. Seguono poi i l Pievano di Signa e la Venerabile Compagnia del Santissimo Sacramento e dello Spirito Santo,

detta dei Bianchi, ed il ciuchino con sul dorso un bambino in tenera età, vestito da angiolino. Arrivato in Piazza, il Corteo Storico si dispone davanti alla Pieve di San Giovanni Battista, dove si svolge la cerimonia finale, durante la quale le Ancelle con i fiori, con la lampada votiva e con gli orci con l'olio per quest'ultima, accompagnate dagli Alfieri dei Popoli con le loro insegne, dal Podestà, dal Notaio e dal Camarlingo

Generale, si recano a rendere omaggio e a deporre i loro doni all'urna della Beata: poi le Damigelle del Corpo di Ballo Medievale si esibiscono in un ballo in onore della Beata: poi l'Araldo legge il Proclama del Popolo ed il Pievano di Signa impartisce a tutti i Popoli ed a tutti i presenti la solenne benedizione in nome della Beata Giovanna.

Un tempo tutte le parrocchie vicine partecipavano alla cerimonia mandando ognuna i propri angiolini su di un ciuchino, con in mano un passerotto (che poi veniva liberato in Pieve, assolvendo così ad una funzione di predizione per l'annata).

La presenza degli angiolini e dei passerotti è legata a due miracoli attribuiti alla Beata: la resurrezione di un bimbo e la guarigione di un passerotto.

Oggi la processione coinvolge soltanto Signa e in Pieve arriva un solo ciuchino, ma la manifestazione è sempre più sentita nel paese e nei dintorni, tanto da far rinascere il desiderio di ritornare a queste antiche tradizioni, che vedevano la partecipazione di tutti i parroci e di tutti i parrocchiani del contado.

 

QUATTRO BANDIERE PER QUATTRO POPOLI                                                                    

Signa, come tutte le città più antiche, ripartite territorialmente a scopi militari e amministrativi in Terzieri, Quartieri o Sestieri, era anticamente divisa in quattro parti o Popoli: Santa Maria in Castello, San Lorenzo, San Miniato e San Giovanni.

I Popoli presero il nome dalla Chiesa principale che si trovava all'interno di ciascuno di essi, ed il loro Santo fu eletto a protettore del Popolo stesso. Nel Corteo sono rappresentati dagli Alfieri, ciascuno dei quali porta la bandiera (o insegna) del proprio Popolo.

La bandiera di Santa Maria in Castello è in campo bianco, dominata da un grande giglio azzurro, è contornata da liste argentee e porpora composte con simboli mariani, in onore della Vergine, protettrice di questo Popolo.

Quella di San Lorenzo è in campo nero e verde, dominata diagonalmente da una graticola argentea, simbolo del Santo martire ricordato da questo Popolo.

La bandiera di San Miniato, invece, è sormontata da una corona trafitta da una spada in ricordo del martirio del Santo fiorentino, in campo nero, con la parte inferiore fiammeggiante di color arancio.

Infine, quella di San Giovanni è dominata da una grande croce rossa in campo bianco; ai lati sono presenti delle onde, a simboleggiare l'acqua del battesimo, e, in uno scudetto, la crux populi del Battista.

 

IL PALIO DEGLI ARCIERI DEI POPOLI DI SIGNA

II Palio degli Arcieri dei Popoli di Signa, che si svolge a Signa, nel corso dell'Antica Fiera di Settembre, nella prima settimana del mese, è una delle manifestazioni istituzionali organizzate dal Corteo Storico.

Tale manifestazione, dal carattere prettamente storico, intende rievocare le antiche rivalità tra i quattro Popoli in cui era un tempo divisa Signa, che si sono tramandate, con i l ricordo, sino ai nostri giorni.

Essa ha inizio con un Corteo Storico che, partendo dalla Chiesa di San Lorenzo, raggiunge, dopo aver percorso le vie del Castello, il Giardino dell'Edera, dove si svolge il Palio degli Arcieri.

Gli Arcieri, precedentemente assegnati per mezzo di un sorteggio pubblico da parte dei Maestri di Campo, ad uno dei quattro Popoli, in numero eguale per ciascun Popolo, si dispongono su di una linea di tiro, dalla quale poi scoccano le loro frecce in direzione dei 3 diversi bersagli, posti successivamente su dei paglioni circolari, posti a una distanza di circa 16 metri dalla linea di tiro.

L'ordine di tiro degli Arcieri è determinato dalla graduatoria dei Popoli nella gara dell'anno precedente. Ogni Arciere tirerà tre volée di sei frecce ciascuna. Per ogni freccia che nella prima volée colpirà il bersaglio di un piattino, il Popolo per cui tira l'Arciere avrà diritto ad un punto. Per ogni freccia che nella seconda volée colpirà il bersaglio dello scudo forato all'interno del foro, il Popolo per cui tira l'Arciere avrà diritto ad un punto. Per ogni freccia che nella terza volée colpirà il bersaglio del disco che tiene in tensione un archetto, sul quale è incoccata una freccetta, e faranno partire la freccetta verso l'alto, e solo in tal caso, il Popolo per cui tira l'Arciere avrà diritto a cinque punti.

Ogni Donzella tirerà due volée di sei anelli ciascuna. Per ogni anello che verrà inserito sulla lancia posta alla base della torre, il Popolo per cui tira la Donzella avrà diritto ad un punto.

Ogni Paggio tirerà due volée di sei palline ciascuna. Per ogni pallina che verrà inserita all'interno della finestra al centro della torre, il Popolo per cui tira il Paggio avrà diritto ad un punto.

Nel caso che un Arciere tiri più di sei frecce o che una Donzella tiri più di sei anelli o che un Paggio tiri più di sei palline consentite per ogni volée, verranno tolte dal bersaglio tante frecce, anelli o palline quante quelle tirate in più, dopodiché si procederà al conteggio dei punti di quella volée.

Il punteggio totale ottenuto dagli Arcieri, dalle Donzelle e dai Paggi di ciascuno dei quattro Popoli, al termine delle volée di gara, debitamente sommato, determinerà la graduatoria, in base alla quale verrà assegnato il Palio al Popolo che avrà ottenuto il punteggio più alto.

Al termine della gara, in caso di parità di punteggio tra più Popoli, verrà effettuato uno spareggio con una volée di sei frecce per ogni Arciere dei soli Popoli in parità di punteggio, con il bersaglio dello scudo forato, fino alla determinazione del vincitore. Le frecce tirate nella volée di spareggio daranno diritto ad un punto per ogni freccia che abbia colpito il bersaglio. Le Donzelle ed i Paggi non parteciperanno allo spareggio.

Al Popolo che con i suoi Arcieri, la sua Donzella ed il suo Paggio avrà vinto la gara, verrà assegnato i l Palio, ed esso avrà il diritto e l'onore di adornare con i propri colori il ciuchino nella sfilata del Corteo Storico per la Festa della Beata Giovanna dell'anno successivo, nonché quello di sfilare con il Palio vinto all'interno del proprio Popolo sino alla gara dell'anno successivo. Agli Arcieri, alla Donzella ed al Paggio che avranno contribuito a far vincere la gara al proprio Popolo verrà assegnato un Trofeo.

 

IL CORTEO STORICO DI SIGNA

Immaginatevi di essere nel Rinascimento, a Firenze o in una delle cittadine del contado. Passeggiando per le strade, svoltato l'angolo, all'improvviso, vi imbattete in una processione. O meglio, ne siete già in mezzo...Ecco, questa è l'atmosfera giusta per potersi gustare una delle tante sfilate del Corteo Storico di Signa.

Osservate i simboli, civili, militari, amministrativi, di potere, della Signa rinascimentale: i Gonfaloni, i l Palio, le bandiere dei Popoli, le bandiere delle Arti e Mestieri fiorentine, i colori che distinguono i Popoli.

Vedete famiglie intere di nobili o di notabili della Signa dell'epoca: i Nobili, le Nobildonne, i loro figli, le loro Ancelle, le loro Nutrici, le loro Dame, i loro Cavalieri, le loro Damigelle, i loro Paggetti.

Ammirate le autorità civili della Signa del Rinascimento: il Podestà, il Notaio, il Camarlingo Generale, i Nove del Consiglio Generale del Comune, le rappresentanze di tutte le Arti e Mestieri.

Apprezzate le autorità militari della Signa rinascimentale: il Capitano del Popolo, gli Alfieri, gli Alabardieri, gli Arcieri, gli Armati, i Pennonieri, i Tamburini ed i Chiarinisti. Scoprite le autorità religiose della Signa d'allora: il Pievano, i sacerdoti delle parrocchie che facevano capo alla Pieve e le Compagnie o Confraternite religiose del tempo.

E gustate, nell'insieme delle figure dell'epoca, i ricchi e bei costumi, realizzati artigianalmente come allora, con un'infinità di colori, di disegni, di modelli, di fattezze, rigorosamente d'epoca, nei loro visi, nei loro portamenti, nei loro costumi, nelle loro calzature, nelle loro acconciature e nelle loro bigiotterie, nelle loro armi e nei loro fregi... non ce n ' è d'eguali... ed il suono antico dei tamburi e delle chiarine che s'innalza nel cielo...

Uno spaccato di vita rinascimentale... un balzo nel nostro passato più bello e più fecondo, per capire meglio il nostro presente e per costruire al meglio il nostro futuro... Questo, in fondo, è il Corteo Storico di Signa.

Il Corteo Storico di Signa, nella sua forma attuale, è nato nel 1971, ad opera di persone che avevano ed hanno a cuore la storia, le tradizioni e la fede religiosa del nostro popolo di Signa, tra le quali ci piace ricordare la figura del compianto Primo Mannelli, che ne fu l'ispiratore e l'iniziatore, è realizzato grazie al lavoro ed all'impegno costante di molti signesi, ed ha oggi assunto notevoli proporzioni.

La sua composizione massima è di circa 300 figuranti, ma sfila ed ha sfilato anche con configurazioni più r i dotte (circa 100 persone) o, addirittura, minime (circa 30-50 persone) e si può ben esibire quale ideale cornice per cerimonie di inaugurazione, oltre che per le tradizionali sfilate storiche.

I ricchi costumi, tutti realizzati artigianalmente, utilizzando materiali pregiati e particolarmente idonei, sono frutto di lunghe ricerche storiche e di precise ricostruzioni, rilevate da dipinti, disegni ed affreschi della prima metà del XV secolo, e sono arricchiti con acconciature e bigiotteria, armi e fregi della stessa epoca.

II Corteo Storico è nato per rievocare solennemente la processione in occasione della traslazione del corpo della Beata Giovanna, avvenuta nel 1385, ed è la forma con cui attualmente noi ricordiamo questa nostra grande concittadina, patrona di Signa, Corteo che è esso stesso parte integrante di una processione religiosa.

La Festa della Beata Giovanna che si svolge ogni anno a Signa i l Lunedì di Pasqua, rappresenta una delle occasioni più alte e sentite dalla popolazione di Signa.

E' questa forse la circostanza che maggiormente si presta ad un festoso incontro fra tutti gli abitanti di Signa, che da sempre trovano la loro unità nel nome della Beata Giovanna, uno dei personaggi più importanti della nostra storia locale, che nacque, secondo alcune fonti documentarie, nel 1242 a Signa, dove si distinse nella preghiera e nella contemplazione. Da ogni parte della Toscana si svilupparono verso di Lei varie forme di venerazione popolare che, nella loro essenza, sono arrivate sino ad oggi.

Il Corteo Storico è cresciuto insieme al paese ed è oramai diventato uno spettacolo di grande richiamo.

Nato come manifestazione solamente religiosa, esso ha progressivamente accresciuto la sua importanza, ingrandendosi ed arricchendosi di iniziative collaterali (come il Palio degli Arcieri dei Popoli di Signa, durante l'Antica Fiera di Settembre, che stabilisce l'ordine di precedenza dei quattro Popoli nel Corteo) e si è trasformato in una manifestazione dall'accurata regia e dall'altrettanto curata sceneggiatura.

Le sue radici, quindi, affondano profondamente nella storia, nella fede religiosa e nella tradizione del nostro popolo di Signa.

 
Andrea Gradi

Posizione

50058 Signa FI, Italia

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