L'ARTE DI IMPROVVISARE


LA POESIA IN OTTAVA RIMA
La poesia estemporanea, o poesia a braccio, rappresenta nel contesto culturale italiano un’arte antica, un fenomeno di grande interesse storico, antropologico e letterario… Partendo da Dante, Ariosto o Tasso, i poeti sono in grado di improvvisare poesie seguendo le rigide regole dell’ottava rima (la stessa della Gerusalemme Liberata), passandosi la palla senza mai perdere il filo della composizione.
Ecco Paolo Santini e Umberto Lozzi dello "Il Puntura" improvvisare in Piazza Castello, Torino, Durante il FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL'ORALITA' POPOLARE - 18, 19, 20 Giugno 2010 - Torino.







...DAL FREE STYLE AL SANTO SUL CARRO
Il poeta piemontese Lino Vaschetti, esponente della tradizione chierese del “saut ‘nsal chèr” (salto sul carro), incontra  Vito Paparella e Roberto Chetti, o meglio "Rew & Shade" gruppo piemontese di MC, freestylers torinesi, esponenti della tradizione nata nella musica hip-hop e nel rap. Una sfida all’improvvisazione in versi che attingono dalla cultura orale, e ai temi semplici, della vita o della politica.

La tradizione del “saut ‘nsal chèr” è propria di tutto il Piemonte. Nella tradizione più diffusa un carro agricolo viene portano al centro della piazza; su di esso un “re” mette all’incanto il proprio cappello (piumato e inghirlandato); chi coglie l’offerta salta sul carro, paga la somma (simbolica) richiesta e acquista il diritto di recitare uno “strambot” o “stranot” (strambotto), una poesia satirica estemporanea, in rima baciata.
Si alternano i poeti, l’ultimo infine, al quale sarà pervenuto il cappello, è dichiarato “re” e conserverà titolo e copricapo sino all’anno successivo e alla successiva gara.

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL'ORALITA' POPOLARE - 18, 19, 20 Giugno 2010 - Torino.