INDOVINA CHI VIENE A CENA?
Come è andata...

Venerdì 25 Novembre





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FAMIGLIA CINESE

Le frontiere? Stanno tutte nella mente degli uomini

Venerdì 25 novembre 2011, io e la mia amica e compagna di “avventure” Giusi, siamo state ospiti della famiglia cinese di QIU XIAO YUN. E’ stata davvero una bellissima esperienza. All’inizio, siamo state colte dalla curiosità ma anche un po’ dall’originalità dell’iniziativa. Le nostre amiche ci hanno prese per matte…”ma dai…com’e’ possibile andare a cena in casa di sconosciuti?…Ma vi fidate?!? Solo voi!!!!! Il nostro coraggio e la “voglia di buttarsi”, di “sperimentare” iniziative nuove e insolite “d’incontro con l’altro” ci ha portato ad aderire all’iniziativa ed a viverla nella sua pienezza. Le perplessità, appena varcata la soglia di casa della famiglia ospitante, sono svanite e fin dai primi istanti ci siamo sentite a casa, accolte da persone che abbiamo sentito vicine, amiche. Le nostre conversazioni hanno spaziato dai racconti delle regioni di provenienza ai motivi dell’emigrazione, dal lavoro alle abitudini di vita…al “ che cosa pensate voi cinesi di noi italiani”, “ come ci vedete”? La signora cinese ci ha preparato una cena deliziosa e di facile digeribilità, tutta “ made in China”…per nulla paragonabile a quella che si può consumare in un ristorante cinese in Europa…decisamente più invitante. Tra un boccone ed una chiacchierata, la serata e’ volata, …avremmo voluto avere più tempo da condividere con i “nostri amici cinesi”!!!! Prima di congedarci, ci siamo scambiati gli indirizzi anche con gli altri ospiti ed abbiamo immortalato la serata con una foto. Vi lasciamo con la frase che riassume, secondo noi, il senso dell’apertura all’altro "Le frontiere? Esistono eccome. Nei miei viaggi ne ho incontrate molte e stanno tutte nella mente degli uomini."

Gabriella e Giusi


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FAMIGLIA ALBANESE

Quando tutto inizia con un cioccolatino

Quando tutto inizia con un cioccolatino, come può continuare la cena e la serata? Ebbene sì, coccolato da tre giovani studentesse - Eliona, Imelda e Ana - ma ben accompagnato, in questa succulenta passeggiata gastronomica, anche da Krist (almeno un maschietto a sostenermi...), il rendez-vous cultural-culinario del 25 novembre è proprio cominciato così, con l'offerta di un cioccolatino, mentre l'aria della cucina era permeata di aromi di tutt'altro tipo. Offerta inconsueta, forse, per noi italiani, ma non per gli ospitalissimi amici albanesi, alla cui tavola sono stato sin da subito invitato a sedermi. E il "dolce gusto" lasciato in bocca dal cioccolatino ha impregnato di sé tutto il convivio, perché tra un boccone di "Musaka" (un piatto "travestito", una sorta di teglia di lasagna al forno ma con ingredienti ben diversi: carne di vitello, patate, cipolle, mozzarella, besciamella, aglio, poco pomodoro e pepe) ed uno di "Biftek con meze" (carne molto speziata con contorni di verdure: melanzane sottaceto, peperoni fritti, salsa di yogurt immersa in una foglia di radicchio), piacevolmente si è parlato di come, quando e quanto si mangia in Albania e in Italia (che, nella fattispecie, è rappresentata dalla Puglia, suolo natio di chi scrive): feste, celebrazioni, ricorrenze e via discorrendo...e nemmeno l'acre ma intenso sapore delle olive, condite con porri e limone, ha messo a repentaglio questo clima zuccherino, nemmeno allorquando dai discorsi più ameni ci si è confrontati su aspetti molto più delicati e seri: il futuro lavorativo oggi, come scrutato in una metaforica palla di vetro da questi giovani di belle speranze. Qui le differenze fra tradizioni e culture si sono appiattite in uno scenario comune molto preoccupante...ci hanno poi pensato una sostanziosa torta di mele, innaffiata da abbondante "raki" (la grappa albanese), a riportare il sorriso e una specie di sottile euforia, forse segretamente aiutata e rinvigorita proprio dall'alcol...dal cioccolatino al liquore, dal dolce al dolce, la vita come vorremmo (ma non sempre è possibile) che scorresse: "Tutto in una cena!"

Michele Santoro

cena-3 FAMIGLIA ROMENA

Una serata piena di scoperte

Volevo manifestare tutta la nostra gioia per aver aderito alla vostra iniziativa   "indovina chi viene a cena". Venerdì ci siamo trovati a casa di Oana con altri due ospiti sconosciuti . Abbiamo iniziato a parlare, ascoltare e raccontare  . E' stata veramente una serata piena di scoperte gastronomiche, sociali e culturali. E poi, la padrona di casa, una ragazza coraggiosa e determinata . Proprio un bel progetto quello di aprire le porte di casa agli altri e costruire una rete di amicizie, di saperi e tradizioni. Spero di riuscire a coinvolgere altri amici in questo progetto, curiosi e un po' dubbiosi…

Laura Perrone e Adriano Finco

La serata ci ha fatto crescere

Venerdì sera  "Indovina chi viene a cena" ci ha portato da Oana. L'ambiente genuino ci ha fatto sentire subito a nostro agio! Il palato ormai poco avvezzo alle zuppe ha suscitato in noi grandi ricordi. Argomenti comuni quali l'integrazione sono stati affrontati, ma il vero piatto forte è stato il discorso della mediazione. Oana mediatrice culturale ci ha messo di fronte alla dura  e cruda realtà dei campi nomadi. Ancora una volta la serata ci ha fatto crescere.

Stefania e Paolo

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FAMIGLIA MAROCCHINA

Ci si prenota e si suona il campanello

Indovina chi viene a cena. Un'idea bellissima, potente nella sua semplicità. una famiglia mette a disposizione la sua casa, il suo cibo, la sua intima ospitalità. Ci si prenota e si suona il campanello. Si mangia insieme, con altri ospiti incuriositi e disponibili. Stasera sono stata da Mustafà e Najad e i loro bellissimi figli. Ho mangiato un Tajin insuperabile. Abbiamo condiviso la tavola, che è condividere umanità.

Ilda Curti


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