FESTIVAL INTERNAZIONALE
DELL'ORALITA' POPOLARE


...finalmente, essendo stata via un pò di giorni, vi mando una letterina su cosa ho visto sentito e guardato io nel festival meraviglioso che fu, scusate mi è venuta così mi son resa conto che è da leggere scandendo bene :).. Un abbraccio,Lorenza.

Ho visto il volto di una donna dai capelli rossi pennelli ondeggianti a disegnare la sua bocca socchiusa abbandonata di fronte ai paesaggi di un racconto infinito di un’anziana raccontastorie, ultima memoria dell’Italia di terra e di magie code d’asino piante stupende topolini e re oscuri,

ho ascoltato le risate di bambini e dei loro adulti mentre giocavano con mondi di cartoni e sassolini che non vengono dai negozi al neon ma dall’invenzione dei nonni e li ho visti tornare a ridere ancora nelle loro mani e salti trillanti,

ho sentito l’urlo delle campane della fatica di uomini vestiti di pellicce che nei piedi portano avanti ondeggiando il peso meraviglioso di un rito umano che si perde nella notte dei tempi ed è nel tempo di tutti, e evoca spiriti arcaici in chi vi assiste, e terrori e primavere,

ho visto i cieli sopra le piazze di questa città risuonare in questo mistero di uomini e forze,

e ho guardato gli occhi di chi ha sciolto la giovinezza nell’acqua del riso da mondare e dietro il colore hanno il peso della fatica di vivere ma ora ne portano avanti la gioia di chi ottiene il riscatto negli stessi canti sofferti a chinarsi e gridare amore e libertà,ho sentito la potenza tellurica del messaggio portato da donne che non temono più nulla e che nella loro età gridano a noi libertà,

ho visto uomini fratelli di terra e di eredità di miniera bastarda cantare inebriati di vite nelle nostre piazze assieme a noi e alle nostre storie e celebrare musica finchè musa cede il passo al sonno,

ho sentito suoni di tamburi del mare non smettere mai l’incedere giorno e notte come la risacca e piedi di donne saltarvi negli spazi e fluire nel ritmo come venti e piogge, e di uomini e donne danzare i loro sguardi nel battito delle pelli mentre anime attorno assistono e ne desiderano la meraviglia,

ho visto il rilucere di armature di guerrieri di anime e ferro racchiusi nelle dita e nelle braccia del racconto della storia del loro maestro, li ho visti appesi alla loro attesa di vivere e scardinarsi sulla scena nel miracolo e nel tormento di esistere alla realtà degli uomini,e ho visto uomini e donne e bambini di questa città mangiare questo vitto incantato di Sicilia,

ho guardato una donna anziana allibita farsi forza sul suo bastone per guardare uomini e ragazze che si issavano uno sulle spalle dell’altro afferrati a un loro bastone bastione centrale di una torre fatta di uomini a cantare speranze,

ho visto degli uomini sorridere di gioia d’aria buona far suonare ogni oggetto delle case dei boschi e farsi druidi di musica a conoscere come renderla a ogni cortile e allietare l’attesa delle donne e le feste della notte,

ho sentito l’energia dell’esplosione di una galassia deflagrare in tanti tamburi africani che lanciavano raggi gamma nella notte della piazza del palazzo fatto dalle onde del vento solare e i loro raggi gamma africani balenare nelle gambe e nelle teste di chi assisteva all’esplosione e portare il sangue dentro le anime a pulsare con il cosmo,

ho visto lo spirito del festival

sussurrarsi dentro due palloncini rossi lasciati all’alba perchè li conducesse lungo il viaggio del fiato del nostro fiume.

 

23 Luglio 2009, Lorenza Ferrero