DIALOGHI CON I MAESTRI
Conversazione In “Piazza” con i Protagonisti della Cultura Popolare

I Dialoghi sono una naturale prosecuzione del lavoro di conoscenza e valorizzazione messo in atto attraverso il premio dei “Testimoni della Cultura Popolare”, con il quale ci impegnamo verso quei soggetti, tradizioni, feste, riti e comunità locali che si sono adoperate nella valorizzazione di antichi saperi e si sono votati a tramandare alle future generazioni il lascito del loro legame. Il Premio non è solo un riconoscimento ma un vero e proprio “Presidio culturale” per diffondere le opere più significative, trasformandole in patrimonio comune. E su questa linea che nascono i “Dialoghi con i Maestri”, coloro che, nei campi diversi del sapere popolare, sono diventati piccoli fari da seguire. Per la prima volta, in una piazza, le loro riflessioni sono diventate quelle di molti e questa collana intende proseguirne l’opera, affinché le migliaia di persone che non si sono omologate ad una cultura dei consumi possano trovare dignità e sostegno.

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Carlin Petrini

Conversazione in “piazza” con i Protagonisti della Cultura Popolare

A cura di Valter Giuliano

Torino, dicembre 2008Eroe per il “ Time Magazine”, che gli ha attribuito il “Time 2004 European Heroes Award”, premio assegnato a «quelle donne e quegli uomini che ci ispirano, stimolano e ci rendono orgogliosi».
Carlo “Carlin” Petrini -“il lento rivoluzionario”- è stato così descritto dalla prestigiosa testata londinese: «Originariamente di protesta, il suo movimento Slow Food ha trasformato il nostro modo di pensare la cucina. L’enorme sorriso, lo scintillio degli occhi, i gesti entusiasti con cui accompagna le parole, ne fanno un seduttore, il Don Giovanni dell’alimentazione mondiale. Ha cambiato il nostro modo di pensare al cibo». Ma il “maestro” del cibo è anche un “maestro” della cultura popolare, dei suoi gesti e dei suoi suoni.
   
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Roberto De Simone

Conversazione in “piazza” con i Protagonisti della Cultura Popolare

A cura di Paolo Apolito
Torino, dicembre 2008“Voglio soltanto accennare al De Simone musicologo, al suo acume di indagatore per dire come in lui il filologo e l’etnologo abbiano sempre avuto l’occhio, l’orecchio e una finissima sensibilità di teatro rivolti, come ultimo obiettivo all’esito scenico, al pubblico per un’operazione non elitaria ma autenticamente popolare, sia pure nei suoi contenuti di carattere alternativo.
Tutto ciò che estrae dal tesoro sommerso attraverso la sua mediazione geniale ed originale rivive di nuova vita. (...)
Tradizione, gusto, stile, dottrina fantasia, ricca umanità si sono uniti nella sua opera in poesia viva».
Parole del grande Paolo Grassi che, da sole, fotografano un geniale personaggio della scena culturale italiana, tra musica e teatro”.